Come lanterne nell’attesa

L’Ufficio Studi Mag vi propone la lettura dell’editoriale di Luigino Bruni apparso su Avvenire il 17 luglio scorso “Come lanterne nell’attesa (La vigna siamo noi)“. L’autore parte dalla metafora della vigna per riprendere  un altro importante passo di Isaia, mostrando tutta l’attualità del messaggio del profeta.

“Quando i profeti escono dalle allegorie e dalle metafore non arrivano alla religione. Non comprendiamo la forza e la natura delle parole dei profeti se pensiamo siano una faccenda religiosa. Essi parlano della vita, di tutta la vita, solo della vita. Le fedi iniziano a morire e a pervertirsi quando creiamo uno spazio religioso e lì dentro le imprigioniamo. Nessuna fede ci libera senza l’aria aperta delle città. Sono gli idoli che hanno bisogno dello spazio del sacro, ben recintato e protetto da piedi diversi (..).

Forse Isaia (..) avrebbe raggiunto i suoi uditori nella loro vita quotidiana, dentro le loro passioni e il loro sdegno. E poi avrebbe detto: “Quella banca è il nostro capitalismo, quel corruttore è il nostro sistema politico, è questo il mondo che abbiamo costruito tradendo le promesse e i patti dei nostri padri”. La forza della profezia è saper passare dalla vigna a Israele, dalla banca al capitalismo, dal corruttore al sistema malato.

Qui trovate l’intero articolo.

Buona lettura!