Biennale di Taranto. Il non profit deve esercitare un ruolo politico

L’Ufficio studi Mag vi propone la lettura di un articolo apparso su Avvenire il 20 Maggio a firma di Marina Luzzi.

L’articolo tratta della Biennale Prossimità che si è tenuta a Taranto. La Biennale non è una fiera, ma è l’occasione per operatori di enti di terzo settore, volontari, cittadini, amministratori locali, di riunirsi in una città per raccontare le proprie iniziative di prossimità, i risultati raggiunti, le criticità superate, per formarsi, confrontare i propri modelli con quelli di altri, tessere reti e relazioni. Insomma è il posto dove si confrontano e si scambiano esperienze frutto di relazioni sinergiche tra Terzo settore, pubblica amministrazione, cittadini.

Tra i vari argomenti trattati si è parlato anche di povertà:

“La povertà viene generata da un’economia che ha perso di vista la persona.[…] Si sono confrontati diversi modelli di contrasto alla povertà: quello più votato ai servizi, più legato all’accoglienza, più incline all’inclusione multidimensionale e più incentrato sul tema dell’ economia civile, tutti però con la caratteristica comune di vedere la povertà come fase transitoria. Insomma uniti nel sostenere il cambiamento e condurre la persona ad una condizione migliore e contrari ad una visione assistenzialista e sterile.”

Tuttavia gli intervenuti hanno riscontrato che “non c’è dialogo con politica ed istituzioni. Occorre che il terzo settore torni ad esercitare un ruolo politico, nel senso più ampio del termine”.

Potete leggere l’intero articolo qui.

Buona lettura.