RecuperAle, la bio-birra spillata dai carcerati

L’ Ufficio Studi Mag propone la lettura di un articolo di Erica Battaglia apparso su Vita.it lo scorso 12 Febbraio.

L’articolo racconta di RecuperAle, una birra un po’ particolare: la sua produzione infatti nasce dalla collaborazione di due onlus, “Equoevento”, che si occupa di recuperare le eccedenze alimentari di qualità per destinarle a chi ha bisogno, e “Semi di Libertà” che si occupa di inserimento lavorativo di persone detenute nel carcere di Rebibbia a Roma nella filiera della birra artigianale con il progetto “Vale la Pena”.

“Diciamo che RecuperAle è un passo avanti nell’idea che già avevamo del recupero: aver coniugato il nostro lavoro di inserimento lavorativo con le persone detenute a quello di una onlus che ci invita a riflettere su quanto cibo venga sprecato sulle nostre tavole e nei grandi eventi è stato un arricchimento reciproco” commenta così Paolo Strano, presidente di Semi di Libertà e ideatore del progetto Vale la Pena.

 

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Buona lettura!
Ufficio Studi Mag